11–13 Ottobre 2024
ArtVerona, Innova
Stand IN5, Pad. 12, Veronafiere
Vincitore del "Premio Display"
Il mistero sembra correre parallelo alla pittura. Nessuna scusa concettuale o mitologia personale può scioglierlo. E ognuno dei pittori che la galleria Susanna Occhipinti ha deciso di presentare ad ArtVerona 2024 fa una pittura che non chiede giustificazioni e mostra il suo volto emancipato e fiero. Nessun titolo, nessun possibile commento se non i nomi dei tre artisti vengono offerti per mediare l’incontro di pratiche apparentemente lontane tra loro. Non si può parlare di un immaginario condiviso o di un dogma unificante, tuttavia nello spazio espositivo le sottili interazioni diventano evidenti nella pratica di un’ironia esistenziale dei soggetti e di una sintesi immediata delle forme. La lingua si ritrae davanti ai volti sfocati dei ritratti di Vito Stassi che si distorcono sotto lo sguardo attraverso un gioco di velature profondissime, come se la sua pittura muovesse dell’accumularsi della materia e non dal desiderio di restituire un’immagine. Le parole suonano di troppo per spiegare le creature di Giovanni Blanco nella sua interpretazione ironica dell’autoritratto che lo vede nei panni di una scimmia di nome Giotto intenta a dipingere e di un barbagianni che in agguato punta lo sguardo sulla realtà che lo circonda. Nei soggetti metafisici di Filippo La Vaccara la realtà è tanto presente quanto distante. I suoi personaggi in terracotta ingobbiata − così come i suoi ambienti su carta − sono sospesi tra il realismo e la possibilità di allontanarsene per scollinare nel metafisico. Le opere di Vito Stassi, Giovanni Blanco e Filippo La Vaccara presentate ad ArtVerona incarnano uno sguardo che va a ridosso, alla pelle della pittura, e lo fanno rispondendo a un impulso che non teme di partecipare alla commedia umana.
Mariacarla Molè
11–13 Ottobre 2024
ArtVerona, Innova
Stand IN5, Pad. 12, Veronafiere
Vincitore del "Premio Display"
Il mistero sembra correre parallelo alla pittura. Nessuna scusa concettuale o mitologia personale può scioglierlo. E ognuno dei pittori che la galleria Susanna Occhipinti ha deciso di presentare ad ArtVerona 2024 fa una pittura che non chiede giustificazioni e mostra il suo volto emancipato e fiero. Nessun titolo, nessun possibile commento se non i nomi dei tre artisti vengono offerti per mediare l’incontro di pratiche apparentemente lontane tra loro. Non si può parlare di un immaginario condiviso o di un dogma unificante, tuttavia nello spazio espositivo le sottili interazioni diventano evidenti nella pratica di un’ironia esistenziale dei soggetti e di una sintesi immediata delle forme. La lingua si ritrae davanti ai volti sfocati dei ritratti di Vito Stassi che si distorcono sotto lo sguardo attraverso un gioco di velature profondissime, come se la sua pittura muovesse dell’accumularsi della materia e non dal desiderio di restituire un’immagine. Le parole suonano di troppo per spiegare le creature di Giovanni Blanco nella sua interpretazione ironica dell’autoritratto che lo vede nei panni di una scimmia di nome Giotto intenta a dipingere e di un barbagianni che in agguato punta lo sguardo sulla realtà che lo circonda. Nei soggetti metafisici di Filippo La Vaccara la realtà è tanto presente quanto distante. I suoi personaggi in terracotta ingobbiata − così come i suoi ambienti su carta − sono sospesi tra il realismo e la possibilità di allontanarsene per scollinare nel metafisico. Le opere di Vito Stassi, Giovanni Blanco e Filippo La Vaccara presentate ad ArtVerona incarnano uno sguardo che va a ridosso, alla pelle della pittura, e lo fanno rispondendo a un impulso che non teme di partecipare alla commedia umana.
Mariacarla Molè
Galleria Susanna Occhipinti
Via Napoleone Colajanni 9–11, Ragusa
Galleria Susanna Occhipinti
Via Napoleone Colajanni 9–11, Ragusa